lunedì 25 febbraio 2013

Sapore mediterraneo


Sapore mediterraneo

Da fattoria a buen retiro per le vacanze. A Maiorca l’intervento di restauro di una finca spagnola

Pezzi d’autore nel living: sospensioni Random Light di Bertjan Pot (Moooi) e tavolino da caffè Link di Tom Dixon

ituata in uno dei villaggi più pittoreschi dell’entroterra di Maiorca, questa finca spagnola risalente al tredicesimo secolo è stata trasformata in una residenza per le vacanze ad uso familiare. Il progetto è firmato dallo studio olandese Uxus, che si è occupato sia del restauro dell’edificio principale (in origine una fattoria) e della piccola dépendance, che dell’architettura del paesaggio circostante. Scopo del lavoro degli architetti è stato quello di unire visivamente la casa esistente, l’ambiente naturale e la nuova costruzione in un insieme armonioso.
Quello di Studio Uxus è un intervento conservativo, che ha mantenuto intatta la struttura preesistentea due livelli della fattoria e ha riportato la finca allo splendore originale. Pareti e pavimenti sono stati trattati con materiali chiari e tonalità neutre per moltiplicare la luce, non abbondante per la tipologia abitativa, che penetra dalle aperture. Più decisa invece l’operazione di restyling degli interni e la scelta degli arredi, giocata su unequilibrio eclettico tra l’anima rustica e confortevole dell’abitazione e uno stile contemporaneo più pulito.
Anche il progetto di landscape design ha lasciato pressoché inalterato il terreno che circonda la proprietà, un giardino naturale rigoglioso che comprende piante aromatiche mediterranee, vigneti, un frutteto e ulivi secolari. Qui sono stati aggiunti una nuova foresteria dedicata agli ospiti in visita, sul modello dell’abitazione principale, e una piscina di 15 metri edificata nel tratto prospiciente l’aranceto della tenuta. Questa sorge su un grande terrazzamento in pietra locale - uniforme alle abitazioni del complesso e del territorio - che collega i due edifici e regala unoscenografico affaccio sulla vallata.
Fonte : ATCasa
di Luca Trombetta, foto di Dim Balsem
25 febbraio 2013

5 consigli per combattere l'inquinamento tra le mura domestiche


5 consigli per combattere l'inquinamento tra le mura domestiche


5 consigli per combattere l'inquinamento tra le mura domestiche
le mure domestiche possono trasformarsi in una potenziale minaccia per la salute. l'umidità, la mancata ventilazione, l'uso di prodotti per la pulizia troppo aggressivi sono potenzialmente dannosi soprattutto per quei soggetti che soffrono di patologie di natura allergica o asmatica. ecco alcuni utili consigli per contrastare l'inquinamento indoor
1) attenzione all'umidità. per combattere l'umidità l'ideale sarebbe sostituire gli infissi tradizionali con serramenti in legno ed alluminio, capaci di garantire benessere igrometrico. se non è possibile un intervento così drastico e dispendioso, è importante in inverno non abusare del riscaldamento. durante la stagione fredda la temperatura ideale dovrebbe essere compresa tra i 18 e i 22 gradi, con un'umidità relativa inferiore al 45%
2) contrastare il formarsi delle muffe. nei casi più gravi l'umidita può portare al formarsi delle muffe. per combattere, il consiglio è di limitare l'uso di tappetini in bagno, cucina e lavanderia, dove la concentrazione di umità è alta anche per la presenza del vapore. è inoltre, preferibile non lasciare per troppo tempo la biancheria stesa sullo stendino e ricondarsi di ventilare bene gli ambienti. una volta che si sia già formata, è possibile eliminare la muffa utilizzando una soluzione di due parti di acqua ed una di candeggina da passare con una spugnetta
3) ventilare gli ambienti. una buona e costante ventilazione è essenziale perché fa uscire dagli ambienti tutte quelle impurità che provocano raffreddori improvvisi o fastidi alla gola. gli impianti di condizionamento, ventilazione ed umidificazione dovranno essere constantemente puliti perché possono propagare virus stagionali
4) evitare detersivi troppo aggressivi. i prodotti per la pulizia troppo potenti oltre ad aggredire lo sporco, molto spesso contengono prodotti altamente dannosi per la salute. sarebbe quindi importante optare per detergenti che contengano un'alta percentuale di elementi non tossici
5) attenzione al fumo, la polvere e la formaldeide. oltre a danneggiare gravemente la salute dei fumatori, il fumo trasferisce nella stanza infinite particelle gassose altamente nocive che, oltre ad essere respirate anche dai fumatori passivi, riescono a penetrare nei rivestimenti delle pareti per poi tornare a permeare l'aria degli ambienti domestici. la polvere è formata da residui alimentari, ma anche da funghi, insetti e forfore di animali, acari: tutti elementi che possono provocare nei soggetti più sensibili tosse, raffreddore, congiuntiviti e dermatiti. per questo è importante rimuovere la polvere con una certa regolarità e lavare con frequenza lenzuola, federe e rivesimenti degli arredi. la formaleide, largamente utilizzata per le rifiniture dei mobili in legno, è una sostanza fortemente cancerogena. se la soluzione ottimale sarebbe quella di acquistare dei pannelli capaci di assorbire una buona percentuale di particelle presenti nell'ambiente domestico, o, in alternativa, di ventilare bene gli ambienti.

Fonte : Idealista 
venerdì, 22 febbraio, 2013

manutenzione caldaie, come cambiano i controlli


manutenzione caldaie, come cambiano i control



foto: mantasmagorical (morguefile.com cc)
foto: mantasmagorical (morguefile.com cc)
nuove regole per la manutenzione degli impianti termici. come ultimo atto del governo monti, il consiglio dei ministri ha approvato un regolamento che impone controlli ogni 2 anni per le caldaie a combustibile liquido o solido e di 4 anni per quelle a gas, metano o gpl. i tempi si dimezzano per gli impianti la cui potenza è maggiore o uguale a 100 kw. novità anche per l'aria condizionata
i controlli
le ispezioni saranno effettuate da esperti qualificati o riconosciuti. per ottenere l'accreditamento sono stati fissati dei criteri di qualificazione professionale
condomini
l'amministratore dovrà esporre una tabella in cui si indica l'oraio di accensione la durata dell'attivazione giornaliera
aria condizioanata
il regolamento, nell'ambito dei programmi di risparmio energetico, fissa a 267 gradi il limite sotto il quale non si può scendere con gli impianti di refrigerazione
risparmio
secondo federconsumatori queste nuove regole faranno risparmiare dai 60 agli 80 euro per abitazione
con l’approvazione del nuovo regolamento del consiglio di ministri del 15/2 (in attuazione del d.l.g.s. 195/2005 e della direttiva europea sul rendimento energetico in edilizia 2002/91/ce), anche l’italia, riparando alla procedura d’infrazione per il “non completo recepimento”, si uniforma alle norme europee sulla cadenza dei controlli sull’efficienza energetica negli impianti termici
Fonte: Idealista 
lunedì, 25 febbraio, 2013


mercoledì 20 febbraio 2013

Voglia di privacy. O di coccole. La poltrona Hush ti accoglie come un abbraccio

Voglia di privacy. O di coccole. La poltrona Hush ti accoglie come un abbraccio

 



Chiusa è un bozzolo dove allontanarsi dal mondo. Aperta è accogliente, avvolgente e calda, come un abbraccio: Hush è una poltrona oversize che diventa una mini-cabane. Una micro architettura tutta fatta di lana. La progetta la designer londinese Freyja Sewell: è in feltro industriale sagomato e tagliato a getto d’acqua. Un filo grosso cuce insieme i pezzi che la compongono. I cuscini sono imbottiti con fibre di lana riciclata. Hush ha anche uno sponsor: The Campaign for Wool è una community internazionale di professionisti della lana (spazia da chi ha i greggi a negozianti, progettisti, rivenditori), tutti uniti a tessere (letteralmente) le lodi della calda materia prima (soprattutto di quella made in UK). Il patron dell’organizzazione è sua altezza il Principe di Galles.




                                                      La poltrona Hush di Freyja Sewell


Freyja Sewell si è laureata in Design  nel 2011: Hush è stato il suo progetto di laurea. Da allora a oggi, continua a lavorare sulla sostenibilità ambientale e a usare prevalentemente materiali naturali o biodegradabili. Il suo approccio sperimentale allo sviluppo del prodotto ha un obiettivo a lungo termine: quello di ridurre i consumi, rendendo sostenibili i prodotti di lunga durata che sono disponibili sul mercato di massa pur mantenendo  un prezzo accessibile.
Nel 2012 il London Design Museum l’ha selezionata per partecipare al prestigioso workshop Designers in Residence.
Nel suo e-shop
per 20 sterline potete comprare l’ultima creazione: la lampada di carta Geod.

di Mara Botini
06 febbraio 2013

Design: a qualcuno piace di rame

Design: a qualcuno piace di rame

 
 
Caldo, naturale, duttile e sempre attuale. Un materiale antico per oggetti contemporanei.
Complice anche un recente concorso, qui a Casamica ci siamo interrogati sull’attualità di un materiale antico: il rame. Non scomodiamo esempi celebri ormai lontani, come la Pierrot, disegnata da Tobia Scarpa per Flos nel 1990 (nel secolo scorso!), ma di progettisti che hanno scelto questo materiale per sperimentare forme e oggetti contemporanei sono piene le cronache. Qualche esempio?
Tom Dixon ha diversi oggeti e lampade in rame in catalogo. Fin Light Round Copper (vedi anche foto in alto) è una lampada in alluminio a sospensione con finitura rame dove i componenti tecnici, invece di essere nascosti, diventano parte integrante del design.


Lampada Fin Light Round Copper di Tom Dixon.
Sempre a tema luci & rame, la proposta che prendiamo dalla gamma di Established & Sons è Corona by Frank, una elegante sopensione che rende omaggio alla lampadina a incandescenza con bulbo cromato.

Porta la firma delle Front, invece, la sospensione che attinge dalle forme del design scandinavo e dalle linee rétro. Per la sezione Design di KME, il maggior gruppo mondiale di produzione e commercializzazione di prodotti in rame e sue leghe.
 
 
E in occasione del prossimo Fuori Salone 2013, KME promuove ancora una volta nel suo spazio milanese tutte le potenzialità del rame attraverso la nuova gamma di leghe antimicrobiche KME Plus, testate per l’occasione in un progetto d’arredo firmato da Christophe Pillet: il tavolo Copper-Frame del designer francese è realizzato con lastre KME Plus Shiny Ruby.
 
Fonte : Casamica
19 febbraio 2013

Dietrofront dell'agenzia delle entrate: niente documenti aggiuntivi sulla cedolare secca

Dietrofront dell'agenzia delle entrate: niente documenti aggiuntivi sulla cedolare secca




Maggiore chiarezza e semplicità per chi sceglie la cedolare secca sugli affitti. l'agenzia delle entrate ha infatti chiarito che chi ha segnalato la cedolare sul 730 o in unico non deve ripetere l'operazione con il modello 69. l'opzione si mantiene quindi per tutta la durata del contratto, senza bisogno di rinnovarla di anno in anno
se la cedolare secca sugli affitti non funziona come dovrebbe, in quanto molti proprietari continuano a preferire i contratti in nero, l'amministrazione a volte peggiora le cose. dopo che alcuni solerti funzionari dell'agenzia delle entrate avevano richiesto ai proprietari di aggiungere ulteriori scartoffie a chi ha scelto quest'opzione, dalla direzione generale arriva il dietrofront
il problema che si era posto era questo: l’opzione manifestata in dichiarazione valeva per tutta la durata residua del contratto o per una sola annualità contrattuale e doveva essere confermata con il modello 69? l’agenzia, con la circolare 26/e/2011, aveva sostenuto inizialmente la tesi restrittiva, precisando che l’opzione avrebbe dovuto essere rinnovata alla scadenza della prima annualità dell’imposta di registro successiva alla scelta
così, per un contratto stipulato il 3 febbraio 2011, per il quale la cedolare era stata scelta indicandola in unico 2012, il 3 febbraio 2012 si sarebbe tornati automaticamente al regime ordinario irpef, a meno di non presentare il modello 69. successivamente, le entrate avevano cambiato impostazione, precisando che l’opzione sarebbe durata quanto il contratto stesso, salvo revoca espressa
una gran sciocchezza, visto che ora in confronto con l’irpef, la cui deduzione per le spese è stata ridotta al solo 5% del canone, è decisamente a favore dell'aliquota unica

Fonte : Idealista
articolo visto in fisco oggi news
Mercoledì, 20 febbraio

Mutui, continua il saccheggio delle banche: a gennaio aumentano i tassi

mutui, continua il saccheggio delle banche: a gennaio aumentano i tassi


foto: clarita (morguefile.com cc)
I tassi applicati sui mutui rappresentano un ingiustificato saccheggio delle banche. a dirlo è l'associazione dei consumatori adusbef secondo cui una famiglia italiana che sottoscrive un prestito per la casa di 100mila euro a 30 anni è costretta a pagare una rata mensile di 69 euro più alta (828 euro in più all'anno) del mutuatario di eurolandia. e intanto a gennaio l'abi registra un aumento dei costi dei nuovi mutui
citando i dati di dicembre della bce-  secondo cui il differenziale di tasso sui mutui tra italia e ue è di 119 punti base- l'adusbef denuncia come questo aggravio comporterà un costo aggiuntivo di 24.849 euro in più rispetto a un cittadino della zona euro. "gli istituti di credito- ha affermato l'associazione- continuano, col concorso del controllore, a saccheggiare le famiglie". in un anno- tra novembre 2011 a dicembre 2012- è infatti raddoppiato il differenziale italia- eurolandia tra i tassi medi applicati ai mutui. era +67% a novembre 2011, e a dicembre 2012 c'è stato solo un lieve miglioramento rispetto ai +124 punti base di luglio
le banche, inoltre, si starebbero approfittando anche del basso livello dell'euribor (per i tassi variabili) e dell'euris ( per i tassi fissi), per imporre degli spread sempre più alti. per i tassi variabili, gli spread applicati vanno dal 2,70% al 4% per cento con punte oltre il 4,50%. per i mutui a tasso fisso, il differenziale applicato dalle banche va dal 3% a un massimo del 5%. in pratica l'offerta delle banche per i mutui va dal 3 al 4,5% per cento se a tasso variabile, dal 5,2% al 6,8% se a tasso fisso
intanto l'abi, nel suo bollettino mensile ha registrato a gennaio un lieve aumento dei tassi applicati sui nuovi mutui, cresciuti dal 3,7 al 3,75%. l'associazione sottolinea come "i tassi di interesse sui prestiti sono in assestamento e sempre su livelli contenuti: il tasso sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è salito al 3,71%, il tasso sulle consistenze è invece risultato pari al 3,78%.

Fonte  : Idealista
Mercoledì, 20 febbraio, 2013

lunedì 18 febbraio 2013

Stalking condominiale: una sentenza allontana un inquilino per troppo sesso

Stalking condominiale: una sentenza allontana un inquilino per troppo sesso.



Rumori molesti di chiara indole sessuale, con toni sfrenati da mezzanotte in poi. radio e televisione a tutto volume, ma soprattutto prepotenza e minacce per chi osava protestare. una sentenza storica punisce lo stalker condominiale
un po' come nella pubblicità di idealista, maledetti vicini, i rumori notturni stavano diventando l'incubo di un intero condiminio in provincia di padova. ma oltre alle molestie il vero problema erano le minacce del quarantenne scatenato a chiunque osasse chiedergli maggiore rispetto
l'uomo è stato dunque condannato a lasciare l'appartamento e rimanere almeno 500 metri lontani dall'edificio e dai condomini. non si tratta della prima sentenza che applica il concetto di stalking anche alle molestie in condominio. sempre a padova un uomo di 49 è stato condannato a lasciare il condominio in cui viveva con la madre, per le continue molestie a cui aggiungeva svastiche sui muri e minacce con un'ascia
Stalking condominiale, costretto dal giudice a lascare il palazzo.

Fonte  : Idealista
18 febbario 2013
Pubblicato : Il Matino di Padova
 

Gabetti: sui prezzi abbiamo toccato fondo, è tempo di comprare casa

Gabetti: sui prezzi abbiamo toccato fondo, è tempo di comprare casa

foto: acrylic artist (morguefile.com cc)
il crollo dei prezzi delle case è stato pesante, ma ormai abbiamo toccato fondo. questo almeno il punto di vista di bruno vettore, amministratore delegato di tree real estate, in un'intervista rilasciata al quotidiano la stampa. secondo la holding del gruppo gabetti la ripresa non sarà immediata, ma per questo i buoni affari si faranno già nel 2013
secondo gabetti il crollo dei prezzi di mercato è stato superiore a quanto emerge dalle cifre ufficiali. i proprietari dichiarano un determinato prezzo, ma poi in fase di trattativa non è difficile scendere anche del 30%. proprio per questo siamo in un ottimo momento per acquistare casa: si può scegliere e non si rischia di fare un acquisto avventato
immobili in difficoltà
la crisi delle compravendite dovrebbe invertire la tendenza dal 2014, sebbene il 2013 non andrà peggio dello scorso anno. a soffrire maggiormente saranno gli immobili "peggiori": piani bassi, cattive esposizioni, senza ascensore o in zone degradate. per questi la strada è realmente difficile
immobili che resistono
momento d'oro per acquistare bilocali di 60-70 metri nelle grandi città, che come sempre sono i tagli più rischiesti, perché facilmente affittabili e facilmente rivendibili
opportunità
il 2013 potrebbe essere l'anno delle aste giudiziarie, grazie anche al nuovo servizio di acquisto telematico offerto dai notai
seconde case
tra qualche tempo, secondo gli esperti di gabetti, gli italiani avranno digerito l'imu e tornerà a sbloccarsi anche questo settore, sebbene più tardi del resto. ma le buone abitazioni sulla costa, con terrazzo e vista mare. o quelle ben esposte in montagna, vicino alle piste e con esposizione sud, non soffriranno
gabetti non è l'unico a segnalare una prossima inversione di tendenza. secondo il cresme già a fine anno si riprenderà il mercato immobiliare romano

Fonte : Idealista
Lunedì, 18 febbraio, 2013
Pubblicato : La Stampa

sabato 16 febbraio 2013

CONCLIENTE CENTRO IMMOBILIARE NOVARA


Il consorzio CONCLIENTE aderisce a FIMAA.Cos'e' FIMAA?
FIMAA è la Federazione che rappresenta tutto il comparto della Mediazione, Agenti Immobiliari, Mediatori Creditizi e Mediatori Merceologici, Socio Effettivo di Confcommercio.
FIMAA è la più antica e più grande Associazione in Italia, con oltre 14.000 associati su tutto il territorio nazionale.
FIMAA è la Federazione che raccoglie e rappresenta a livello Nazionale tutte le Associazioni Provinciali FIMAA che, in piena autonomia e nel rispetto delle linee guida del Nazionale, operano all’interno del sistema Confcommercio.
FIMAA ha lavorato e lavora per la crescita professionale di tutte le categorie del comparto della Mediazione, protagonista ed artefice di tutte le principali normative che oggi regolamentano il settore.
FIMAA coordina attualmente il lavoro della Consulta Interassociativa della Mediazione, organo di raccordo per i Rapporti Intersindacali tra FIMAA/Confcommercio, FIAIP/Confindustria ed ANAMA/Confesercenti, le principali associazioni di categoria del settore.
FIMAA, nel desiderio primario di certificare qualità e competenza della propria base associativa, si è dotata di un Codice Deontologico per il rispetto delle norme che caratterizzano la qualità dei servizi offerti al mercato dai propri iscritti, che nella professione vogliono coniugare etica e qualità.
FIMAA è presente in Europa attraverso CEPI, Commissione Europea Professioni Immobiliari.
 Sono iscritti delle Associazioni Provinciali socie FIMAA solo i Mediatori che rispondono ai requisiti di legge.
L’attività di mediazione Immobiliare e Merceologica può essere esercitata solo dagli iscritti al ruolo presso le Camere di Commercio, e quella Creditizia dagli iscritti nell’elenco tenuto dall’Uif (Unità di Informazione Finanziaria) presso la Banca d’Italia.

Prove di parquet

Prove di parquet

Il piacere del legno in casa a partire dal pavimento: dalle nuove realizzazioni ai restauri ecco alcune tra le migliori proposte del mercato.










Il Rovere Corallo bianco di Mafi. Listoni in rovere con struttura a 3 strati con leggera bisellatura lungo i lati. Con incastro maschio/femmina su tutti i lati per posa a correre e un aspetto molto vivace con fessure lavorate artisticamente.

Fonte : ATCase
di Leonardo Sunsilmassi

Risparmiare l'energia

Risparmiare l'energia

Finestre e pareti isolanti. Tetti coibentati. E un impianto a pannelli solari per l'acqua calda. Con il caro petrolio che fa schizzare le bollette, bisogna correre ai ripari. E il Fisco aiuta.



Detrazioni al 55% della spesa effettuata. La Finanziaria 2008 viene incontro a chi ristruttura la casa per abbattere i consumi energetici. Più della metà di quanto viene investito per cambiare le finestre, gli impianti di riscaldamento, coibentare il tetto, isolare le pareti con un “cappotto” o per installare un impianto a pannelli solari (quelli per l’acqua calda, non i fotovoltaici per produrre elettricità) può essere scalato dalle tasse sul reddito (fino a un tetto massimo di 100.000 euro) in tre anni. Ma conviene?
Bisogna considerare molti fattori. Gli esperti hanno provato a formulare una serie di ipotesi da cui emerge una certezza: per chi deve comunque affrontare alcune ristrutturazioni (tetto, infissi, pareti esterne) l’incentivo è un buon argomento per fare i lavori quest’anno puntando sul risparmio energetico (si può abbattere fino al 75% della dispersione termica della casa), anche se i tempi di recupero della spesa sono lunghi (al di sopra dei 10 anni, ma per realizzazioni che possono durare anche 40 anni).

In altri casi i vantaggi sono più immediati. Per esempio cambiare caldaia con il tipo “a condensazione” per un appartamento o villetta di 100 metri quadri permette di risparmiare 250 euro all’anno sulla bolletta del gas. La vita media della caldaia è di 15 anni, il recupero delle spese sostenute è inferiore ai 10. L’incentivo vale sia per le caldaie centralizzate, sia per quelle autonome. Attenzione, però: le spese di frazionamento dell’impianto centralizzato di un condominio in impianti autonomi non danno diritto a ottenere il beneficio fiscale del 55%.

I pannelli solari sono probabilmente la novità più interessante e anche la più controversa. La tecnologia ormai è più che consolidata (ha almeno 40 anni), ma in Italia, Paese del sole per antonomasia, è ancora scarsamente applicata. A un privato conviene installarli? Anche qui ci sono molti distinguo: intanto le prospettive cambiano a seconda di dove si possono installare. Indipendentemente dalla zona geografica, che pure ha la sua importanza, è fondamentale che almeno una porzione di tetto sia esposta a sud e non stia in ombra. La resa degli impianti varia secondo le tipologie e le caratteristiche dell’edificio: i serbatoi direttamente sul tetto costano meno, ma sono decisamente antiestetici e non possono superare determinate dimensioni per problemi di peso. La convenienza dipende dall’uso che si fa dell’acqua calda e da quale sistema di riscaldamento si va a sostituire. I pannelli convengono molto se soppiantano il boiler elettrico o la caldaie a gasolio. Un po’ meno se si usa il Gpl, ancora meno se la caldaia è a metano.

Se l’impianto serve solamente per scaldare l’acqua della doccia o della vasca, prima di cambiarlo conviene far bene i conti. Se si collega agli elettrodomestici (lavatrice e lavapiatti, ma non tutte sono abilitate) c’è un costo in più, ma aumenta il risparmio. Se i pannelli servono anche a riscaldare la casa (l’acqua calda entra nel circuito dei termosifoni grazie a un alternatore: quando non c’è il sole entra in funzione la caldaia) ovviamente si abbattono maggiormente le spese. Però è necessaria una superficie più ampia di pannelli e un serbatoio (boiler) di capacità superiore. I pannelli possono addirittura alimentare sistemi di aria condizionata a bassissimo costo di gestione.

Per sapere quanto costa e quanto si risparmia l’Enel, sul sito www.enelsi.it, ha messo a punto un programma di simulazione che consente di valutare le soluzioni possibili. Quanto si spende? Grazie all’incentivo il costo medio di un impianto si aggira sui 1000 euro al metro quadro di pannelli installati, più Iva. Una delle variabili da tenere presente (e che può far lievitare il costo) è il posizionamento del serbatoio dell’acqua. In un condominio, infatti, oltre alla disponibilità del tetto bisogna avere anche una cantina o un solaio (ma qui attenzione al peso) dove posizionarlo, e il costo delle tubazioni dai pannelli al serbatoio e dal serbatoio all’appartamento può incidere parecchio. La spesa può essere ulteriormente abbattuta (dal 30 al 50%) grazie ai contributi all’installazione delle regioni, concessi al momento da Valle d’Aosta, Veneto, Trentino - Alto Adige e Liguria (affrettarsi: i bandi scadono a metà aprile). Per informazioni www. pannellisolari.info, www.ecoage.it, www.ecorete.it. Un’altra strada da percorrere è quella dei finanziamenti bancari (mutui o prestiti legati agli incentivi): per saperne di più vale la pena di guardare il sito www.ecodomus.it.

 
Fonte : Dovecase
di Giovanni Medioli

Adotta un kilowatt

Adotta un kilowatt

Dalla liberalizzazione del mercato energetico alla costruzione di una centrale fotovoltaica compartecipata tra cittadini. Una storia di successo e altri modi per sfruttare al meglio l’energia rispettando l’ambiente.

Costruire una centrale fotovoltaica compartecipata tra cittadini. Quest’idea, lanciata da un agricoltore biologico nel 2007, oggi è realtà. E’ solo una delle tante iniziative volte a proteggere la terra dal riscaldamento climatico e inaugurare un nuovo stile di vita, fatto di responsabilità personale, reso possibile anche grazie alla liberalizzazione del mercato energetico.
PREMESSA: LE LEGGI. Dal monopolio alla centrale diffusa. Ogni luogo contiene in sé la possibilità di produrre energia, che può essere ricavata da fonti diverse a seconda della posizione in cui si trova. Perché non consentire a privati e società di produrre energia rinnovabile e rivenderla? È questa l’idea su cui si basa la liberalizzazione energetica introdotta dal Decreto Bersani (D.L. 79 - 19/3/1999) che, oltre a ridurre il monopolio, dal primo luglio 2007 consente ai privati di comprare elettricità dal miglior offerente. L’altro aspetto chiave è l’introduzione del Conto energia (www.gse.it): dal 2005 chi decide di installare dei pannelli fotovoltaici, oltre a risparmiare energia elettrica, ottiene dei consistenti incentivi statali per un periodo di vent’anni. Stesso trattamento, con condizioni diverse, per chi installa un impianto domestico a energia geotermica, a biomassa o eolica (dal 30 maggio 2008 non è più necessario chiedere autorizzazioni per installare generatori eolici di diametro inferiore a un metro sui tetti delle case). La modalità d’incentivazione è definita dal D.L.19/2/2007 (scarica il decreto), mentre le tariffe per il 2009 si trovano nel D.M. del 2/3/2009. Un esempio? Per coprire il fabbisogno elettrico di una famiglia media (3-4 persone) ci vuole un impianto di circa 3 Kw, e, se si parla di fotovoltaico, una superficie di circa 25 mq esposta a Sud, Sud-Est o Sud-Ovest dove applicarlo e un budget di circa 22.000 euro (molte banche finanziano l’investimento al 100%).

LA CENTRALE FOTOVOLTAICA DEI CITTADINI. É da quest’opportunità che parte Marco Mariano, agricoltore biologico cuneese, che nel 2007 lancia un appello on-line. Cerca soci per costruire una centrale elettrica fotovoltaica compartecipata tra cittadini. Aderiscono in molti, tutti mossi dalla convinzione che l’energia rinnovabile è l’unica strada percorribile. Nel 2008 il progetto diventa realtà. La cooperativa Solare Collettivo (www.solarecollettivo.it), questo il suo nome, installa 20 kw di pannelli fotovoltaici sul tetto di una fabbrica che ricicla la plastica e su quello di un negozio biologico. In cambio fornisce loro energia elettrica a prezzo convenzionato, mentre i soci della cooperativa hanno un ritorno annuo garantito, che varia a seconda della produttività dell’impianto. Le persone interessate a partecipare aumentano a vista d’occhio, mancano solo i progetti sui quali investire. Per trovarli nel 2008 nasce Retenergie (www.retenergie.it), la nuova cooperativa che produce e commercializza energia termica da fonti rinnovabili, dal geotermico al microeolico, compreso il microidroelettrico e il fotovoltaico. Loro investono al posto del proprietario del sito e gli forniscono energia elettrica a prezzi convenzionati, con sconti che partono dal 20% e variano in base alla resa dell’impianto. Dopo vent’anni, allo scadere del conto energia, l’impianto ritorna al proprietario dell’immobile. La sfida? L’autonomia energetica di ogni singolo edificio.

ACQUISTARE ENERGIA VERDE. Se non si ha la possibilità di investire in proprio o non si ha un luogo da sfruttare a fini energetici, c’è un altro modo per diventare dei consumatori responsabili: scegliere di consumare energia rinnovabile. Basta individuare il fornitore che la garantisce tale. Il distributore non cambia. L’unica differenza è l’intestazione della bolletta. L’importante è che l’operatore vi garantisca che una quota pari all’energia che voi consumate provenga da fonti rinnovabili, ovvero da una fonte fotovoltaica, idroelettrica, eolica oppure geotermica. Al momento gli operatori più noti per i privati sono due. Il primo è Lifegate (www.lifegate.it) - Edison con Zero E, che garantisce energia verde e compensa quella consumata dagli utenti con la riqualificazione ambientale del Parco del Ticino. Il secondo è Greennetwork (www.greennetwork.it, per info: 800584585), l’operatore che è subentrato alla 220verde. Per le imprese e per chi ha la partita Iva, c’è anche la proposta Energia Pulita di Sorgenia (www.sorgenia.it).

Fonte : ATCasa
di Donatella Pavan

Precari, ecco come si accede al mutuo

COMPRAR CASA

Precari, ecco come si accede al mutuo

Bisogna avere meno di 35 anni. Si possono chiedere al massimo 200 mila euro.
 
Una celebre scena del film: Giovani, carini e disoccupati
Annunciati con grande enfasi e finiti un po’ nel dimenticatoio. E’ il destino subito nell’ultimo anno dai mutui per i lavoratori precari e le giovani coppie, una categoria di finanziamenti agevolati su cui puntava molto Giorgia Meloni, ex-ministro della Gioventù nel governo Berlusconi ed esponente di spicco del centrodestra.
Mentre molti risparmiatori lamentano parecchie difficoltà nell’accesso al credito, dei mutui ai precari e alle giovani coppie si sono infatti perse un po’ le tracce.
Le ultime stime sulla diffusione di questi prodotti  risalgono all’aprile scorso e parlano di circa un centinaio di richieste di finanziamento (corrispondenti allo 0,5-1% degli aventi diritto) di cui soltanto 55 domande hanno avuto un esito positivo.
CIRCA 10MILA BENEFICIARI. Da allora, sono trascorsi più di 6 mesi ma è probabile che i dati non siano cambiati molto, visto che il fondo è attivo sin dal 2011 e non ha mai operato a ritmi sostenuti. Del resto, secondo i calcoli diffusi fin dall’inizio dal ministero della Gioventù (oggi accorpato dal dicastero per la Cooperazione guidato da Andrea Riccardi) anche i potenziali beneficiari delle agevolazioni sui mutui non sono poi moltissimi: si tratta al massimo di 10mila persone in tutta Italia.
COME FUNZIONA IL FONDO. Nello specifico, l’ex-ministro Meloni ha creato un fondo da 50milioni di euro che svolge oggi il ruolo di  garante  per i finanziamenti ipotecari destinati all’acquisto dell’abitazione principale e contratti dai giovani lavoratori precari. Se il mutuatario si troverà in difficoltà e non potrà rimborsare il proprio debito, il fondo ministeriale offrirà alla banca una garanzia supplementare, per una somma pari al 50% del capitale residuo e comunque non oltre un tetto massimo di 75mila euro.
REQUISITI STRINGENTI. Per accedere alle agevolazioni, occorre possedere particolari requisiti anagrafici e di reddito. La garanzia è infatti riservata soltanto alle coppie di coniugi, entrambi con età inferiore a 35 anni, oppure alle famiglie con un solo genitore (sempre under 35) e un figlio minorenne a carico. Inoltre, il reddito complessivo dei mutuatari (calcolato secondo i parametri Isee, che tengono conto dell’intera situazione patrimoniale e finanziaria della famiglia) non deve superare i 35mila euro all’anno e deve derivare per almeno il 50% da un contratto di lavoro a tempo determinato o autonomo. Infine, il potenziale beneficiario non può essere titolare di altri immobili destinati a uso abitativo, con l’eccezione di quelli ricevuti in eredità e concessi gratuitamente a genitori e fratelli.
IL TETTO DEI 200MILA EURO.  Anche per  l’importo del mutuo e per la tipologia dell’ immobile acquistato, sono stati fissati  dei paletti ben precisi. La superficie della casa, per esempio, non può  superare i 90 mq e l’abitazione non deve essere classificata al catasto nelle categorie  A1, A8 e A9 (che includono gli  immobili signorili e le ville). Inoltre, per l’ammontare del finanziamento è previsto un tetto massimo di 200mila euro.
CONDIZIONI AGEVOLATE. Anche se l’accesso al mutuo agevolato non è facilissimo, chi pensa di averne diritto può comunque tentare di ottenerlo, visto che i soldi stanziati dal governo per le garanzie sono ancora tanti e i tassi richiesti per il rimborso del debito sono davvero a buon mercato. In particolare, per i finanziamenti a tasso fisso, le banche devono applicare una quota massima i d’interessi passivi  pari al tasso Irs, (oggi attorno al 2-2.5% all’anno) più un differenziale (spread) che varia tra l’1,2 e l’1,5% a seconda della durata del piano di rimborso. I finanziamenti a tasso variabile, invece, devono essere indicizzati all’Euribor (il saggio sui prestiti interbancari europei che oggi è tra lo 0,1 e lo 0,6%), più uno spread non superiore all’1,5%.
MANI LIBERE ALLE BANCHE. Peccato, però, che le banche italiane non siano molto propense a offrire queste condizioni vantaggiose alle giovani coppie e ai precari. A ben guardare, infatti, gli istituti di credito hanno soltanto la facoltà, ma non l’obbligo di offrire i prestiti agevolati per i precari, concedendoli soltanto ai debitori giudicati veramente affidabili. Sarà per questo, dunque, che i mutui ai precari non hanno spopolato, almeno sinora. E’ probabile, infatti, che molte banche si guardino bene dall’informare la clientela sull’esistenza di questi prodotti, che non sono molto convenienti per chi li vende. Eppure, i gruppi bancari che si sono impegnati a proporre i prestiti agevolati allo sportello (attraverso un’apposita convenzione stipulata a suo tempo con il ministero della Gioventù) sono in totale ben 28, tra cui figurano i 3 big del mercato Unicredit, IntesaSanpaolo e Monte dei Paschi di Siena.