Stalking condominiale: prima di tutto rivolgersi all’amministratore
L'ANAMMI spiega come riconoscere la persecuzione tra inquilini dello stesso stabile e come difendersi
Stalking condominiale. E’ così che si definisce la persecuzione che riguarda due o più condomini nell’ambito di uno stesso immobile. “Non è la classica lite condominiale – precisa Giuseppe Bica, presidente dell’ANAMMI – ma una serie di atti illeciti che hanno un chiaro intento persecutorio. Invece di discutere ogni volta che ci si incontra o di fare un esposto, si preferisce una vendetta che prosegue per diverso tempo, distruggendo, letteralmente, l’esistenza degli altri”. Cosa fare in questi casi? L’ANAMMI fornisce alcuni consigli pratici. Innanzitutto, prima di fare denuncia, è sempre bene rivolgersi all’amministratore di condominio, il quale è investito del compito di rappresentante del condominio e anche di mediatore tra i proprietari dello stesso immobile.
La figura dell’amministratore può essere di aiuto nel ricostruire la vicenda anche nel caso si procedesse a consultare un legale o a presentare una denuncia penale. Se poi ci sarà un seguito giudiziario, lo stesso amministratore predisporrà una comunicazione ufficiale, in modo che tutti siano a conoscenza della conclusione del caso. Finora le cause per stalking hanno registrato un percorso più rapido rispetto ad altre dispute giudiziarie, ma non bisogna cadere nell’errore di valutare come stalking condominiale quella che è una banale lite di pianerottolo. “Ecco perché – conclude Bica – è necessario valutare con attenzione l’effettiva sussistenza del problema“.
Fonte : Quotidianocasa.it
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