Nonostante la perdurante azione delle lobby finanziarie che negli ultimi anni hanno distratto qualsiasi forma di capitale a favore del mercato mobiliare, in questa fase congiunturale gli italiani ritengono che acquistare un immobile sia sempre più conveniente. A sostenerlo e la Fiaip, che nella sua ultima nota congiunturale fotografa l’andamento del mercato immobiliare urbano che, ancora una volta, evidenzia una continua fase di stagnazione nel comparto residenziale così come registrato nel I semestre 2013.Il mercato immobiliare residenziale, spiega la Fiaip, ha fatto registrare un ulteriore calo del numero di compravendite a fronte di una riduzione dei prezzi, così come già rilevato nei mesi precedenti (mediamente – 25% dal 2007 a oggi).Secondo il report della Fiaip si conferma la diminuzione della “forbice” tra prezzo richiesto e prezzo offerto entro il 15%, frutto di un ancor timido allineamento dell’offerta alla domanda gran parte della quale resta “sospesa” di fronte alla rigidità dei valori che stentano ad adeguarsi al “repricing” imposto dal fronte attivo di quest’ultima che, dal suo canto, si presenta sempre più “selettiva”. “L’enorme pressione fiscale, il persistente quadro negativo degli indicatori macroeconomici nazionali, la diminuzione di reddito con conseguente diminuzione di risparmio da parte delle famiglie, restano - secondo Mario Condò de Satriano, presidente del centro studi Fiaip - le principali cause della crisi del mercato, acuita da un clima di sfiducia generalizzato alimentato dall’incertezza dell’imposizione fiscale che, nelle more, è giunta a livelli insostenibili. Si tratta di un dato sempre più ricorrente, confermato anche nel primo semestre 2013".L’assenza di riforme ormai indispensabili per incentivare il mercato immobiliare, prendendo spunto dall’attuale stato d’incertezza della politica fiscale sugli immobili, facendo leva sulla paventata introduzione di un’ulteriore patrimoniale e sull’ormai prossima revisione degli estimi catastali, tende a distrarre qualsiasi forma di capitale a favore del mercato mobiliare.Fiaip ricorda come il mattone abbia sinora garantito una “tenuta” superiore rispetto ad altre forme di investimento, in special modo dopo il ridimensionamento dello Spread e, conseguentemente, del rendimento dei titoli di Stato. Inoltre, si è registrata, in alcune provincie, la mancanza di un piano strategico da contrapporre agli strumenti urbanistici, sin troppo rigidi, che non favoriscono, l’innovazione e l’adeguamento ai nuovi regolamenti energetici, laddove sarebbe necessaria maggiore flessibilità, in linea con l’attuale esigenza del mercato, per riqualificazioni, frazionamenti e cambi di destinazione. Infine, restano ancora numerose le false aspettative di prezzo da parte dei proprietari-venditori rimasti ancorati ai valori del 2007, oggi assolutamente non più realizzabili, generando confusione in un mercato sin troppo caratterizzato da un chiaro eccesso di offerta. Alla luce di queste considerazioni, il secondo semestre del 2013 sarà caratterizzato da una stagnazione del volume degli scambi e da una continua pressione ribassista essenzialmente da ascriversi al clima di sfiducia generalizzato dei potenziali acquirenti, causato dall’incertezza del quadro fiscale sull’immobiliare e su quello politico più in generale. Viceversa una saggia politica fiscale incentrata sulle riforme del comparto e sulla chiarezza delle imposte e del loro ammontare, innescherebbe quel virtuoso volano che permetterebbe al mercato di ripartire creando nuova occupazione sostenuto da una “domanda consolidata” che ancora oggi si stima in circa 1.000.000 di unità. Sul fronte dei mutui il report urbano Fiaip rileva, inoltre, come sebbene si sia registrato un drastico calo delle erogazioni nel 2012, che si è riflesso sensibilmente sulla quota di mercato sostenuta dal credito immobiliare, dopo mesi di mutui inavvicinabili, oggi i tassi di interesse applicati dalle banche ai prestiti per la casa cominciano a scendere e questo dovrebbe incoraggiare il mercato immobiliare nel secondo semestre 2013. Si rileva inoltre, una maggior disponibilità degli istituti di credito nella concessione di mutui alle famiglie, disponibilità che negli ultimi mesi ha visto crescere il valore dell’erogato dell’1,6%.
Fonte : SimplyBiz
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