Molti Comuni rincarano l’addizionale Irpef per compensare l’abolizione Imu prima casa 2013, imponendo un’aliquota massima senza nessuna esenzione.
Dopo il taglio IMU 2013 per la prima casa, per far quadrare i conti quasi 2mila Comuni italiani hanno deciso di aumentare gli altri tributi locali, cominciando dalle addizionali Irpef.
In 267 Comuni il rincaro è pari al valore massimo consentito: 0,8%, senza esenzioni o progressioni in base al reddito.
Nel 2012 il gettito per l’addizionale Irpef in 6.610 Comuni è stato di 3,65 miliardi (+25% rispetto al 2011).
Il saldo 2013 si prevede più oneroso.
In genere, nei Comuni italiani la prassi è quella di differenziare l’addizionale Irpef in base al reddito.
A Milano, ad Arezzo, Lecco, Reggio Emilia, Pavia e Lucca si applica l’aliquota 0,8% per i redditi superiori ai 75mila euro, mentre per chi guadagna meno c’è l’esenzione per i redditi fino a 15mila euro (nel 2012 era a 33.500); da 15 a 28mila euro 0,77%; fino a 55mila euro 0,78%; da 55 a 75mila euro 0,79%.
A Milano, ad Arezzo, Lecco, Reggio Emilia, Pavia e Lucca si applica l’aliquota 0,8% per i redditi superiori ai 75mila euro, mentre per chi guadagna meno c’è l’esenzione per i redditi fino a 15mila euro (nel 2012 era a 33.500); da 15 a 28mila euro 0,77%; fino a 55mila euro 0,78%; da 55 a 75mila euro 0,79%.
A Genova per il 2013 si applica l’aliquota dello 0,8% per tutti con esenzione a 10mila euro.
Nessun rincaro a Bologna, con lo 0,7% e soglia di esenzione a 12mila euro.
Nessun rincaro a Bologna, con lo 0,7% e soglia di esenzione a 12mila euro.
Molte grandi città non hanno deliberato ancora per il 2013, ma i livelli di imposizione 2012 erano già molto alti.
Roma, ad esempio, applicava l’aliquota 0,9% con esenzione fino a 8mila euro; Torino lo 0,8% con esenzione fino a 11.200 euro; Napoli lo 0,8% oltre i 75mila euro e progressione per redditi inferiori (fino a 15mila 0,45%) ma senza esenzioni; Palermo lo 0,8% per tutti senza esenzioni; Venezia esenzione fino a 20.100 euro e poi scaglioni con aliquota massimo 0,8% sopra i 75mila euro; Bari 0,8% con esenzione a 15mila euro; Firenzeriduzione addizionale Irpef allo 0,2% per tutti i redditi.
Roma, ad esempio, applicava l’aliquota 0,9% con esenzione fino a 8mila euro; Torino lo 0,8% con esenzione fino a 11.200 euro; Napoli lo 0,8% oltre i 75mila euro e progressione per redditi inferiori (fino a 15mila 0,45%) ma senza esenzioni; Palermo lo 0,8% per tutti senza esenzioni; Venezia esenzione fino a 20.100 euro e poi scaglioni con aliquota massimo 0,8% sopra i 75mila euro; Bari 0,8% con esenzione a 15mila euro; Firenzeriduzione addizionale Irpef allo 0,2% per tutti i redditi.
a cura di Anna Carbone
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