sabato 16 febbraio 2013

Risparmiare l'energia

Risparmiare l'energia

Finestre e pareti isolanti. Tetti coibentati. E un impianto a pannelli solari per l'acqua calda. Con il caro petrolio che fa schizzare le bollette, bisogna correre ai ripari. E il Fisco aiuta.



Detrazioni al 55% della spesa effettuata. La Finanziaria 2008 viene incontro a chi ristruttura la casa per abbattere i consumi energetici. Più della metà di quanto viene investito per cambiare le finestre, gli impianti di riscaldamento, coibentare il tetto, isolare le pareti con un “cappotto” o per installare un impianto a pannelli solari (quelli per l’acqua calda, non i fotovoltaici per produrre elettricità) può essere scalato dalle tasse sul reddito (fino a un tetto massimo di 100.000 euro) in tre anni. Ma conviene?
Bisogna considerare molti fattori. Gli esperti hanno provato a formulare una serie di ipotesi da cui emerge una certezza: per chi deve comunque affrontare alcune ristrutturazioni (tetto, infissi, pareti esterne) l’incentivo è un buon argomento per fare i lavori quest’anno puntando sul risparmio energetico (si può abbattere fino al 75% della dispersione termica della casa), anche se i tempi di recupero della spesa sono lunghi (al di sopra dei 10 anni, ma per realizzazioni che possono durare anche 40 anni).

In altri casi i vantaggi sono più immediati. Per esempio cambiare caldaia con il tipo “a condensazione” per un appartamento o villetta di 100 metri quadri permette di risparmiare 250 euro all’anno sulla bolletta del gas. La vita media della caldaia è di 15 anni, il recupero delle spese sostenute è inferiore ai 10. L’incentivo vale sia per le caldaie centralizzate, sia per quelle autonome. Attenzione, però: le spese di frazionamento dell’impianto centralizzato di un condominio in impianti autonomi non danno diritto a ottenere il beneficio fiscale del 55%.

I pannelli solari sono probabilmente la novità più interessante e anche la più controversa. La tecnologia ormai è più che consolidata (ha almeno 40 anni), ma in Italia, Paese del sole per antonomasia, è ancora scarsamente applicata. A un privato conviene installarli? Anche qui ci sono molti distinguo: intanto le prospettive cambiano a seconda di dove si possono installare. Indipendentemente dalla zona geografica, che pure ha la sua importanza, è fondamentale che almeno una porzione di tetto sia esposta a sud e non stia in ombra. La resa degli impianti varia secondo le tipologie e le caratteristiche dell’edificio: i serbatoi direttamente sul tetto costano meno, ma sono decisamente antiestetici e non possono superare determinate dimensioni per problemi di peso. La convenienza dipende dall’uso che si fa dell’acqua calda e da quale sistema di riscaldamento si va a sostituire. I pannelli convengono molto se soppiantano il boiler elettrico o la caldaie a gasolio. Un po’ meno se si usa il Gpl, ancora meno se la caldaia è a metano.

Se l’impianto serve solamente per scaldare l’acqua della doccia o della vasca, prima di cambiarlo conviene far bene i conti. Se si collega agli elettrodomestici (lavatrice e lavapiatti, ma non tutte sono abilitate) c’è un costo in più, ma aumenta il risparmio. Se i pannelli servono anche a riscaldare la casa (l’acqua calda entra nel circuito dei termosifoni grazie a un alternatore: quando non c’è il sole entra in funzione la caldaia) ovviamente si abbattono maggiormente le spese. Però è necessaria una superficie più ampia di pannelli e un serbatoio (boiler) di capacità superiore. I pannelli possono addirittura alimentare sistemi di aria condizionata a bassissimo costo di gestione.

Per sapere quanto costa e quanto si risparmia l’Enel, sul sito www.enelsi.it, ha messo a punto un programma di simulazione che consente di valutare le soluzioni possibili. Quanto si spende? Grazie all’incentivo il costo medio di un impianto si aggira sui 1000 euro al metro quadro di pannelli installati, più Iva. Una delle variabili da tenere presente (e che può far lievitare il costo) è il posizionamento del serbatoio dell’acqua. In un condominio, infatti, oltre alla disponibilità del tetto bisogna avere anche una cantina o un solaio (ma qui attenzione al peso) dove posizionarlo, e il costo delle tubazioni dai pannelli al serbatoio e dal serbatoio all’appartamento può incidere parecchio. La spesa può essere ulteriormente abbattuta (dal 30 al 50%) grazie ai contributi all’installazione delle regioni, concessi al momento da Valle d’Aosta, Veneto, Trentino - Alto Adige e Liguria (affrettarsi: i bandi scadono a metà aprile). Per informazioni www. pannellisolari.info, www.ecoage.it, www.ecorete.it. Un’altra strada da percorrere è quella dei finanziamenti bancari (mutui o prestiti legati agli incentivi): per saperne di più vale la pena di guardare il sito www.ecodomus.it.

 
Fonte : Dovecase
di Giovanni Medioli

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