Il mezzo di trasporto più usato al mondo è in media anche il meno ammodernato. Ci facciamo forse poco caso perché abbiamo l'abitudine di impiegarlo di fretta, dimenticando quasi sia una struttura che richiede cura, manutenzione, sicurezza. Su quasi un milione di ascensori in servizio in Italia, circa il 40% (400mila) ha più di 30 anni e almeno il 60% non è dotato delle più recenti tecnologie in materia, garanzia di un miglior livello di affidabilità.
La denuncia arriva da AssoAscensori, associazione dell'industria italiana di settore aderente ad Anie Confidustria, e porta anche le cifre degli infortuni dovuti al crescente invecchiamento dei mezzi in funzione: lo scorso anno gli incidenti a utenti e addetti ai lavori di ascensori e scale mobili sono stati oltre 1.300, alcuni con conseguenze gravi o addirittura mortali. Il 73% degli incidenti riguarda in particolare gli ascensori. Quali le cause? Un terzo degli infortuni denunciati in Europa ogni anno sono originati dalla presenza di dislivello, dall'imprecisione di arresto al piano; segue l'urto con le porte, che colpisce soprattutto le persone anziane; e l'intrappolamento in cabina, che comporta gravi conseguenze a cardiopatici o claustrofobici. Gli incidenti agli utenti restano elevati - segnalano gli industriali - mentre nel corso degli anni quelli agli addetti del settore si sono notevolmente ridotti.
Il livello effettivo di sicurezza degli impianti, pur con adeguata manutenzione, è commisurato alla data della loro prima installazione. In Italia l'adeguamento del parco esistente è lasciato a discrezione e responsabilità del proprietario; e a differenza della maggior parte degli stati Ue, il nostro paese non ha recepito la Raccomandazione 95/216/CE per l'adeguamento della sicurezza degli ascensori installati prima del luglio 1999. «Se il rinnovamento del parco mezzi diventasse norma, infortuni e incidenti diminuirebbero sensibilmente e tutti gli utenti potrebbero viaggiare su questi mezzi, fondamentali nella vita quotidiana, in totale comfort e sicurezza», afferma il presidente di AssoAscensori, Vincenzo de Martino. «Il recepimento della raccomandazione comunitaria è sicuramente un obiettivo che si può e si deve raggiungere anche in Italia, e verso il quale la nostra associazione si è sempre dimostrata particolarmente sensibile. Con il graduale adeguamento della sicurezza si avrebbero inoltre indubbi vantaggi dal punto di vista dell'accessibilità e dell'efficienza energetica».
Senza contare che l'ammodernamento dei mezzi consente di usufruire del bonus fiscale sulle ristrutturazioni, e quindi lo "sconto" del 50% sulle spese dei lavori. «In aggiunta – prosegue de Martino – c'è la grande opportunità in termini occupazionali. Ad esempio, solo l'adeguamento della precisione di arresto della cabina dell'ascensore ai mezzi esistenti, sui 200mila impianti che stimiamo interessati dall'intervento, avrebbe un impatto positivo sull'occupazione settoriale di circa 1.400 addetti all'anno a livello nazionale».
Intanto AssoAscensori ha stilato una guida che illustra le più frequenti situazioni di rischio, e lanciato una campagna di sensibilizzazione ("Sali o scendi? Sali consapevolmente, fai scendere gli infortuni") per la sicurezza degli utenti: due decaloghi sui comportamenti da rispettare su ascensori e scale mobili, un sito internet (salioscendi.it) e una pagina facebook dedicati.
Intanto AssoAscensori ha stilato una guida che illustra le più frequenti situazioni di rischio, e lanciato una campagna di sensibilizzazione ("Sali o scendi? Sali consapevolmente, fai scendere gli infortuni") per la sicurezza degli utenti: due decaloghi sui comportamenti da rispettare su ascensori e scale mobili, un sito internet (salioscendi.it) e una pagina facebook dedicati.
Fonte : Casa24Plus
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