Sanatoria catastale, scovati 1,2 milioni di immobili fantasma
Dopo l'attribuzione delle rendite attesi 589 milioni di euro di gettito fiscale
10/10/2013 - È terminata l’operazione per l’emersione degli immobili fantasma. Come risultato degli accertamenti condotti, circa 1,2 milioni di case, prima sconosciute, sono state iscritte al catasto fabbricati.
L’operazione, partita nel 2007 con la sovrapposizione delle foto aeree alle mappe catastali, ha fatto emergere 1,2 milioni di immobili non dichiarati. Per più della metà dei casi è stato possibile attribuire una rendita definitiva, mentre per gli altri il conteggio si è basato su una rendita presunta.
Come emerge dai dati del dipartimento delle Finanze, diffusi dall’Agenzia delle Entrate, l’operazione potrebbe generare un gettito complessivo di circa 589 milioni di euro.
Il totale dovrebbe essere ripartito in questo modo: 444 milioni potrebbero derivare dall’Imu, altri circa 137 milioni dalle imposte sui redditi, come Irpef e cedolare secca, e circa 7,5 milioni dall’imposta di registro sui canoni di locazione.
L’emersione ha visto protagonisti i tecnici dell’Agenzia del territorio e delle Entrate, impegnati in sopralluoghi per verificare le difformità segnalate con la sovrapposizione delle foto aeree alle mappe catastali.
In totale sono state controllate 2,2 milioni di particelle del catasto su cui era stata segnalata la presenza di costruzioni da accatastare. In alcuni casi gli accertamenti hanno portato ad escludere qualunque irregolarità, ma in definitiva sono state scovate oltre 1,2 milioni di unità immobiliari urbane non dichiarate.
A circa 769 mila immobili è stata attribuita una rendita catastale definitiva, pari a a 537 milioni di euro, mentre agli altri 492mila ne è stata attribuita una presunta, per un totale di 288 milioni di euro.
Ricordiamo che la sanatoria catastale è servita ad individuare gli immobili non censiti o le variazioni dovute a lavori non dichiarati, ma non a valutare l'eventuale abusivismo degli immobili fantasma. Scoprire le difformità e le irregolarità in questo senso può infatti rappresentare un passo successivo di competenza dei Comuni.
Come emerge dai dati del dipartimento delle Finanze, diffusi dall’Agenzia delle Entrate, l’operazione potrebbe generare un gettito complessivo di circa 589 milioni di euro.
Il totale dovrebbe essere ripartito in questo modo: 444 milioni potrebbero derivare dall’Imu, altri circa 137 milioni dalle imposte sui redditi, come Irpef e cedolare secca, e circa 7,5 milioni dall’imposta di registro sui canoni di locazione.
L’emersione ha visto protagonisti i tecnici dell’Agenzia del territorio e delle Entrate, impegnati in sopralluoghi per verificare le difformità segnalate con la sovrapposizione delle foto aeree alle mappe catastali.
In totale sono state controllate 2,2 milioni di particelle del catasto su cui era stata segnalata la presenza di costruzioni da accatastare. In alcuni casi gli accertamenti hanno portato ad escludere qualunque irregolarità, ma in definitiva sono state scovate oltre 1,2 milioni di unità immobiliari urbane non dichiarate.
A circa 769 mila immobili è stata attribuita una rendita catastale definitiva, pari a a 537 milioni di euro, mentre agli altri 492mila ne è stata attribuita una presunta, per un totale di 288 milioni di euro.
Ricordiamo che la sanatoria catastale è servita ad individuare gli immobili non censiti o le variazioni dovute a lavori non dichiarati, ma non a valutare l'eventuale abusivismo degli immobili fantasma. Scoprire le difformità e le irregolarità in questo senso può infatti rappresentare un passo successivo di competenza dei Comuni.
Fonte : EdilPortale.com
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