Anche l'Istat conferma il rallentamento della crisi del mattone. Nel corso del primo semestre 2013 frena il calo dei rogiti per trasferimenti di proprietà di unità immobiliari, con una variazione tendenziale negativa del -8,3% rispetto allo stesso periodo del 2012, quando la contrazione era stata del -20,6 per cento. I dati che confermano le previsioni degli operatori, che sperano proprio sulla leva prezzi per risollevare il livello degli scambi immobiliari tornato ai livelli degli anni 80: sempre l'Istat a giugno 2013 registrava un calo trimestrale dei valori delle case del 5,9% e oggi i principali istituti di credito segnalano un significativo incremento della domanda di mutui da parte degli italiani nell'ultrimo trimestre dell'anno. Entrambe segnali di ripresa, secondo gli operatori del real estate.
Complessivamente, le transazioni per l'acquisto di immobili - comunica l'Istat - sono state 295.785 nei primi sei mesi dell'anno, di cui 275.437 nel settore residenziale (il 93,1% delle convenzioni), 18.146 nel settore economico (il 6,1% delle convenzioni) e ulteriori 2.202 per trasferimenti di unità immobiliari ad uso speciale e per multiproprietà (lo 0,8% delle convenzioni). Così l'Istat, aggregando i dati del primo semestre 2013, conferma i dati diffusi a fine settembre dall'Agenzia delle Entrate relativi al trimestre da aprile a giugno dello stesso anno, che riportavano un analogo rallentamento del segno meno sul trend delle compravendite di abitazioni (-9,3%, contro un calo del 14,2% nel primo trimestre 2013 sull'analogo periodo 2012).
Un rallentamento dell'andamento negativo si registra per entrambi i primi due trimestri dell'anno e per tutti i comparti. I trasferimenti di proprietà di unità immobiliari ad uso abitazione ed accessori sono stati 129.120 (-10,3%) nel primo trimestre del 2013 e 146.317 (-6,5%) nel secondo. Andamenti simili sono riscontrabili anche per i trasferimenti di unità immobiliari ad uso economico: i rogiti sono state 8.722 nel primo trimestre e 9.424 nel secondo trimestre rispettivamente con un decremento del -10,1% e del - 4,0%. Analizzando i dati relativi alle macro aree del Paese si evince che la dinamica recessiva è in rallentamento in tutte le ripartizioni geografiche, sia nel primo che nel secondo trimestre: nel primo trimestre, rispetto al calo registrato dal comparto residenziale su base nazionale (-10,3%); la flessione è più contenuta nel Sud (-6,6%), nelle Isole (-9,8%) e nel Nord-Est (-9,9%); nel secondo trimestre, solo il Nord-Est (-2%) registra variazioni tendenziali negative inferiori alla media nazionale (-6,5%) per questo comparto.
Le città metropolitane resistono meglio dei piccoli centri. Gli archivi notarili con sede nei centri metropolitani hanno registrato, nel corso del primo semestre dell'anno, un calo dei trasferimenti immobiliari inferiore a quelli dei centri più piccoli (-7,7% contro -8,8%).
Confermato anche il rallentamento della flessione nelle concessioni di mutui. Sempre nel primo semestre del 2013 si rileva una generale attenuazione dell'entità delle variazioni tendenziali negative anche per le convenzioni notarili rogate per la concessione di mutui, finanziamenti ed obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare, che si attestano a -4,3% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (quando il calo era pari a -40,3%). Nel periodo considerato, le convenzioni per concessione di mutui e finanziamenti hanno subito una diminuzione rispettivamente pari a -6,3% nel primo trimestre e a -2,4% nel secondo. La flessione continua ad interessare tutte le aree geografiche del Paese. Solo nel secondo trimestre e unicamente per il Nord-Est (+2,6%) e il Centro (+0,2%) si registrano timidi segnali di effettiva ripresa.
FONTE : CASA24PLUS
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