venerdì 22 novembre 2013

Redditometro, stop ai dati Istat

Redditometro, stop ai dati Istat

Di Andrea Bongi
Redditometro, stop ai dati Istat

Il Garante della privacy boccia l’utilizzo, nel nuovo redditometro, delle spese medie Istat. Il reddito del contribuente, si legge nel parere dell’Autorità diffuso nella giornata di ieri, potrà essere ricostruito sinteticamente utilizzando soltanto spese certe e spese che valorizzano elementi certi. I dati relativi alle spese medie Istat non potranno, invece, essere mai utilizzati per determinare l’ammontare di spese frazionate e ricorrenti quali, per esempio, quelle per l’abbigliamento e i generi alimentari. Le spese Istat, inoltre, non potranno mai costituire oggetto del contraddittorio fra il fisco e il contribuente senza entrare in conflitto con i principi generali di riservatezza e protezione dei dati sanciti nella Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Da rivedere anche l’imputazione del cosiddetto fitto figurativo e l’invito al contraddittorio.
Il cosiddetto fitto figurativo, attribuito al contribuente in assenza di abitazione di proprietà o locazione nel comune di residenza, non potrà mai essere utilizzato ai fini della selezione dei contribuenti da sottoporre ad accertamento sintetico, ma potrà entrare in gioco solo a seguito del contraddittorio e una volta verificata la corretta composizione del nucleo familiare. L’invito al contraddittorio dovrà inoltre specificare chiaramente la natura obbligatoria o facoltativa degli ulteriori dati eventualmente richiesti dall’Agenzia e le conseguenze di un eventuale rifiuto anche parziale, a rispondere.
FONTE : ITALIAOGGI

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